Nove progetti e processi sono riusciti a entrare nella shortlist del primo Prix SIA. Il presidente Emanuel Christ spiega come procederà la giuria e classifica i candidati.
Natalie Schärer: In due giorni di riunioni, la giuria ha discusso e valutato un’enorme quantità di presentazioni per un totale di 169 progetti. Ma è possibile comprendere e valutare un progetto in così poco tempo?
Emanuel Christ: Tutti i membri della giuria hanno potuto visionare e studiare i dossier già in precedenza. In seguito, abbiamo lavorato in due modi diversi: prima, come giuria, ci siamo fatti una rapida idea di tutti i progetti, poi, ci siamo divisi in tre gruppi di lavoro a rotazione. Lavorando in gruppi di sei membri abbiamo esaminato approfonditamente tutti i progetti e abbiamo cercato di fare una prima selezione: in questo modo abbiamo potuto discuterne in maniera mirata. Tutti insieme abbiamo poi confrontato le nostre preferenze provvisorie, avvicinandoci così a una scelta.
Per la valutazione dei progetti vi siete serviti degli otto criteri del sistema Davos per la qualità nella cultura della costruzione. In che modo questo strumento si è dimostrato valido nel processo di valutazione finora?
Il sistema Davos per la qualità nella cultura della costruzione è un ottimo strumento per esaminare un progetto da diverse prospettive: funziona come una sorta di lista di controllo e ci ha aiutato a valutare i progetti da più punti di vista. Poiché i criteri prendono in considerazione numerosi aspetti, supportano il metodo di lavoro di una giuria interdisciplinare come la nostra. Questo non significa però che un’architetta sia responsabile solo della bellezza e un ingegnere solo dell’economia o della funzionalità. In un certo modo, questo ci garantisce di rendere merito alla complessità della progettazione e della costruzione già quando lavoriamo in gruppo. In questo senso si è dimostrato un valido strumento.
Cosa contraddistingue i progetti della shortlist? Quali sono le similarità e quali le differenze?
È una selezione fantastica. I nove progetti hanno un profilo chiarissimo, sono brillanti da un punto di vista concettuale, il contenuto è ben fatto e vengono implementati in modo convincente. I progetti candidati spaziano da bozze in piccola scala fino a progetti in grande scala. Tra questi ci sono concetti che hanno molto a che fare con il paesaggio e la natura, ma anche progetti di costruzione classici, nonché progetti di nuove costruzioni importanti e degni di nota e lavori di ristrutturazione e ampliamento. Tra tutte queste differenze c’è però anche qualcosa che li accomuna: una sensibilità per l’edilizia circolare in senso ampio. L’ambiente deve essere inteso come un ciclo di cui bisogna far parte quando si costruisce; dobbiamo pensarci in un contesto di un’ecologia più ampia, poco importa se si costruisce con materiali nuovi o vecchi. Vedo che questo pensiero si riflette in tutti e nove i progetti, sia attraverso il riutilizzo fisico di un edificio, sia lavorando con materiali da costruzione che provengono dalle immediate vicinanze di un progetto edile. Anche un intervento sottile e minimo è una possibile strategia che nasce da questa consapevolezza. Ed è per questo che non abbiamo selezionato alcun progetto prudente o cauto. Al contrario è una selezione di progetti che mostrano una forte volontà di creare. Questo era molto importante per noi in quanto giuria.
Cosa le rimane da questa esperienza come membro della giuria a livello personale e professionale?
Per me è un onore poter far parte di una giuria di questo calibro, sicuramente mi permette di imparare molto. Anche da un punto di vista professionale è un grande privilegio poter scoprire in un’unica occasione una grandiosa selezione di progetti moderni e vedere cosa succede nel Paese. Progettare e costruire è una questione interdisciplinare che va ben oltre le proprie valutazioni e le proprie idee. Per questo sono importanti un approccio analitico e conoscenze multidisciplinari.
L’intervista completa sarà pubblicata su TEC21 4/2024 del 23 febbraio e su espazium.ch
I progetti della shortlist:
Sieben Eingriffe in Monte
Umnutzung «Wohnen im ehemaligen Weinlager», Basilea
Hirtenweg Siedlung, Riehen
Vision territoriale transfrontalière 2050, Grand Genève
Englische Anlagen, Berna
Energetische Sanierung Telli B & C, Aarau
Elys, Basilea
Extension et rénovation de l’école primaire de Riaz
Schulhaus Allmend, Zurigo-Manegg
I progetti candidati saranno discussi nell’ambito del Prix SIA Talks tra i membri della giuria. I Talks saranno registrati e disponibili da metà marzo su prixsia.ch.